GIOVEDI’ 10 SETTIMANA T.O. – Mt 5,20-26 Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio

… il VECCHIO FARISEO COMMENTA….

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASACULORUM.ORG

Dal Vangelo secondo Matteo 5,20-26

n quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Chi è in Cristo è una nuova creatura: È INFATTI IMMAGINE DI DIO, grazie alla sua RASSOMIGLIANZA CON CRISTO.

L’uomo è stato creato a immagine di Dio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”, MA SOLTANTO CRISTO È L’IMMAGINE PERFETTA. E allora noi siamo chiamati a riflettere, come in uno specchio, la gloria del Signore per venire trasformati in quella medesima immagine, DI CRISTO, “di gloria in gloria”.

E possiamo farlo CONTEMPLANDO IL SIGNORE. È necessario contemplarlo, stare davanti a lui. “Venite a lui e sarete raggianti” dice il salmo. La preghiera, la meditazione della sua parola sono i mezzi normali per essere così trasformati A SOMIGLIANZA DEL SIGNORE GESÙ E A IMMAGINE DI DIO.

Ma possiamo farlo anche rimanendo docili all’azione dello Spirito. Perché non siamo noi che possiamo cambiare e vogliamo imitare con le sole nostre forze il Signore. In tal modo la nostra rimarrebbe una imitazione non autentica. Se invece siamo docili all’azione dello Spirito, veramente veniamo trasformati nell’intimo, PERCHE’ LUI INABITERA’ IN NOI.

E inoltre non basta più osservare i Comandamenti, che erano posti a fondamento dell’Alleanza Antica, e che ora è finita.

Alla scuola del Gesù dobbiamo far sì che il nostro rapporto con Dio si declini anche nella quotidianità e nelle piccole abitudini, certo, ma occorre distinguere bene i piani fra ciò che proviene direttamente da Dio e ciò che è tradizione degli uomini.

Il primo problema, alla luce di ciò, è affrontare il nostro rapporto con la violenza. Gesù ci ha mostrato che l’esercizio della violenza ridotto alla fisicità, allo scontro armato, alla lotta è un atteggiamento mentale.

Il disprezzo del fratello, la presa in giro, il pettegolezzo, rientrano nella stessa logica, sono nella stessa linea di pensiero. Certo: uccidere una persona non è come giudicarla ferocemente, ma è un atto lontano dalla logica del Regno. MA A VOLTE GIUDICARE CON LA PAROLA, UCCIDE PEGGIO CHE FARLO CON LA SPADA.

E allora siamo chiamati a far nostro il modello che Gesù ci propone: quello della conciliazione, della mediazione, dell’intesa, della non-violenza come STILE DI VITA, abituale e proficuo.

Uno stile talmente nuovo e totalizzante che il Cristo chiede di non accedere alla preghiera e al sacrificio se si ha qualcosa da ridire contro qualcuno\fratello. Rendendo inammissibile -a priori- che un discepolo possa avercela con chiunque, che comunque È UN FRATELLO IN CRISTO!

Meravigliosa è la parola che Dio aveva pronunziato per mezzo del profeta Geremia e che con il CRISTO realizza la Nuova Alleanza: appunto NUOVA. Perché ci sarà una Nuova Alleanza, una Nuova Legge, un Nuovo Patto, delle Nuove Regole. Perché tutto dovrà essere nuovo: lo spirito, il cuore e l’anima:

·        “Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore -, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore -, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato».

Così dice il Signore, che ha posto il sole come luce del giorno, la luna e le stelle come luce della notte, che agita il mare così che ne fremano i flutti e il cui nome è Signore degli eserciti: «Quando verranno meno queste leggi dinanzi a me – oracolo del Signore -, ALLORA ANCHE LA DISCENDENZA D’ISRAELE CESSERÀ DI ESSERE UN POPOLO DAVANTI A ME PER SEMPRE». (Ger 31,31-ss).

Con la novità di questa Nuova Alleanza, non ci si può più limitare all’osservanza della Legge Antica, MA SI È CHIAMATI AD ENTRARE NELLE PROFONDITÀ DEL CUORE DI CRISTO, comprendendo ormai bene che siamo chiamati a realizzare ed a vivere, in ogni ambito relazionale un amore perfetto da riversare su ogni uomo, che diventa da amare, sempre, in ogni circostanza.

Di più. Per quest’uomo va data la vita per la sua conversione e la sua salvezza.

E se a lui va data la vita, c’è qualcosa che gli si possa negare?

Se si è chiamati a versare il NOSTRO sangue per il SUO ritorno a Dio, lo si potrà forse insultare, offendere. Si potrà evitare di perdonarlo, di farlo oggetto della nostra volontà di pace?

La Nuova Alleanza esige da noi un modo nuovo di pensare, vedere, parlare, valutare. PERCHÉ ESSA È FATTA PER UOMINI SPIRITUALI, rigenerati attraverso l’acqua e lo Spirito Santo, e perciò resi partecipi della divina natura, che è purissimo amore, e purissima luce eterna.

Nessun pensiero secondo la carne dovrà più esistere. E ricordiamoci che il Cristo questa Nuova Legge non l’ha proclamata semplicemente. Ma ha manifestato come viverla tutti i giorni della vita.

E Lui, dopo averlo fatto è ANCHE SALITO SUL PATIBOLO DELLA CROCE, dal quale si è riconciliato con i suoi carnefici, chiedendo al Padre perdono per essi perché non sapevano ciò che facevano.

Non li giudicò, non li condannò, non li offese, non chiese per loro vendetta, perché TUTTE QUESTE AZIONI BRUTTE, NEL CUORE DI DIO NON ESISTONO.

Il vero discepolo di Gesù, allora, si misura dal tipo di relazione che vive con i suoi fratelli. Basta ascoltare una sola parola e subito appare se siamo figli del mondo e delle sue regole o se siamo veri figli di Dio in Cristo per lo Spirito Santo e camminiamo secondo la sua divina Legge, la stessa Legge che Gesù visse anche da Crocifisso, mentre il suo sangue grondava dalle sue piaghe. Basta che apriamo bocca e si svelerà ciò che vive nel nostro cuore, e il mondo saprà se gli apparteniamo o meno.

Se il cristiano è colui che offre, anzi che ha già offerto la sua vita al Padre, in Cristo, per la redenzione di ogni uomo, allora la sua vita non può che essere offerta, se non nella pazienza, nella mitezza, nella compassione, nella pietas, nella misericordia e nella volontà di dare sempre il perdono. Il cristiano che si offre, deve conoscere il male che sta nel MONDO ED ESSERE SEGNO DEL BENE.

Io personalmente mi vergogno, perché non faccio altro che il Vangelo, pur non volendo. Apposta cerco di leggerlo ogni giorno, di confrontarmi con esso e di vedere come cercare di essere un uomo di Dio. Perché basta che apro il libro delle Scritture Sante per accorgermi che sono molto lontano.

Era questo anche il grande rammarico di Paolo. Scrivendo alla sua amata comunità che era in Galazia, al capitolo 5,13-ss della Lettera, ricordava loro che vedeva i discepoli di Gesù che camminavano secondo la carne e non secondo lo Spirito. E con dolore ricordava loro che chi segue la carne appartiene alla carne. Era realista Saulo di Tarso, come dovremmo esserlo sempre noi tutti. Diceva, infatti:

“Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. MA SE VI MORDETE E VI DIVORATE A VICENDA, BADATE ALMENO DI NON DISTRUGGERVI DEL TUTTO GLI UNI GLI ALTRI!”

Chiediamo allora, NEL NOME DI GESU’, CHE LA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO VENGA IN NOI E CI TRASFORMI…

Bene diceva il cantautore Francesco Guccini:

“Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto fanno di un Dio, un Dio che è morto”.

Sia Lodato Gesù, il Cristo!