28 agosto 2024 mercoledi’ SANT’AGOSTINO VESCOVO – MATTEO 23,27-32 “Siete figli di chi uccise i profeti”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 23,27-32
+ In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri». Parola del Signore
Mediti…AMO
Decisivo nella vita di Agostino (Tagaste, attuale Song-Ahras, Algeria, 354 – Ippona, attuale Annata, 28 agosto 430), oltre l’influsso della madre, fu l’incontro con il vescovo Ambrogio dal quale ricevette il Battesimo.
Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell’odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.
Dal suo curriculum di studi e di magistero nella scuola pubblica, attraverso un’appassionata ricerca della verità, passò alla totale sequela di Cristo Signore, punto di convergenza della creazione e della storia.
In lui si incontrano in rara sintesi il contemplativo, il teologo, il pastore d’anime, il catechista, l’omileta, il mistagogo, il difensore della fede, il promotore di vita comune.
E’ autore di una regola monastica che influenzò tutte le successive regole dell’Occidente cristiano.
I suoi scritti restano un monumento di straordinaria sapienza e lo qualificano come il maggiore fra i Padri e Dottori della Chiesa latina.
Il testo evangelico odierno che ci regala una delle immagini più forti e significative, che Gesù ci propone, con il contrasto tra lo splendore esterno dei sepolcri e il suo putridume interno.
Con questi due ultimi ‘Guai a voi…’ che Gesù pronunciò contro i dottori della legge ed i farisei del suo tempo, riprende e si rafforza lo stesso tema dei due ‘Guai a voi…’ del vangelo di ieri.
Attraverso di essi, Gesù critica LA MANCANZA DI COERENZA TRA LA PAROLA E LA PRATICA, TRA CIÒ CHE È INTERIORE E CIÒ CHE È ESTERIORE.
E, nel settimo ‘Guai a voi…’ (Mt 23,27-28) contro coloro che sembrano sepolcri imbiancati, Gesù grida “…voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.
Certamente l’immagine di “sepolcri imbiancati” parla da sola e non ha bisogno di commenti. Gesù condanna coloro che hanno un’apparenza fittizia di persona corretta, ma il cui interno è la negazione totale di ciò che vogliono far apparire fuori.
Ma facciamo bene attenzione, Fratelli e Sorelle, ancora una volta, Gesù non critica le convinzioni religiose dei farisei e degli scribi, ma il loro “modus vivendi”.
Questa accorata invettiva ci mostra quale è la cosa che Gesù proprio non sopporta.
Tutti subito, abbiamo la risposta preconfezionata: IL PECCATO!
E invece no: È L’IPOCRISIA, contro la quale Gesù si scaglia con forza, perché non tollera che, NELLA FEDE, ci si comporti in maniera incoerente, e che il fedele indossi una maschera, quando si rivolge a Dio.
Il Signore ci chiede autenticità…. verità.
Non gradisce l’asettica perfezione dei Giusti, MA AMA FOLLEMENTE, LA CLAUDICANTE e FRAGILE PASSIONE DEI FIGLI.
Già il Signore IDDIO si era scagliato contro la vuota esteriorità, perché proprio non la sopporta, in quanto, anche Lui Ama i suoi figli, anche se peccatori.
Ne soffre, ma li ama.
Già attraverso le parole del Profeta Isaia lo aveva chiaramente dichiarato (Is.1,10-17):
- “10Udite la parola del Signore, voi capi di Sòdoma; ascoltate la dottrina del nostro Dio, popolo di Gomorra!
11«Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero?» dice il Signore. «Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco.
12Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? 13Smettete di presentare offerte inutili, l’incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità.
14I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli.
15Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto.
Le vostre mani grondano sangue.
16Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista.
Cessate di fare il male, 17imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”
Ma ora Gesù chiede ai suoi discepoli di non commettere l’errore del popolo di Israele, quello di riconoscere i profeti a tempo scaduto, magari dopo averli perseguitati e uccisi.
E lo stesso errore, ahimé, rischiamo di commetterlo anche dentro la Chiesa.
Quante volte personaggi scomodi, profeti inascoltati, vengono poi riconosciuti solo dopo la loro morte.
La croce è pesante, ma quanto lo è di più se è la Chiesa stessa a metterla sulle spalle dei FIGLI DI DIO.
E da ultimo è interessante esaminare Matteo 23,29-32, ovvero l’ottavo ‘Guai a voi…’ che Gesù lancia contro coloro che “innalzano sepolcri ai profeti, ma non li imitano.
I dottori e i farisei dicevano “…se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati complici della morte dei profeti”.
E Gesù conclude dicendo che, le persone che parlano così, “…confessano che sono figli di coloro che uccideranno i profeti”, e poi loro dicono “i nostri padri”.
E Gesù termina dicendo “…ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri!”, avendo, in quel momento già deciso di uccidere Gesù.
Ecco perché il Signore affermava loro che “…stavano colmando la misura del loro padri”.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!