23.05.2022 – LUNEDI’ 6′ SETTIMANA DI PASQUA – GIOVANNI 15,26-16,4 “…lo Spirito della verità che procede dal Padre”.

… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…

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Dal Vangelo secondo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Solo lo Spirito può aiutarci a capire quello che succede, in questo momento così triste, in un mondo lacerato dallo spettro della terza guerra mondiale, condito dalla frenesia di vendere armi, dal disinteresse globale, dalla fame e dalle pandemie, e dalla assoluta mancanza di cura della creazione, di questa nostra “casa comune”, come dice Papa Francesco.

Siamo chiamati a dimorare nell’amore, nutrendoci di quell’amore con cui siamo amati.

Ma se non ci riusciamo, se l’odio del mondo ci scoraggia e ci spinge a mollare, abbiamo un aiuto immenso che oggi cominciamo ad invocare: lo Spirito Santo.

Che è lo spirito di Gesù, il primo dono del risorto.

Gesù lo chiama “Parákletos”, cioè difensore, soccorritore, avvocato difensore.

È lui che ci difende da ogni attacco, dalla quella parte oscura che abusa di noi continuamente e ci spinge lontano dalla verità.

È sempre Lui che ci difende da quella parte oscura che nel mondo, opera nell’iniquità, nella violenza, nell’ingiustizia.

Siamo scoraggiati e poco contenti di noi stessi? Invochiamo lo Spirito.

Non abbiamo in noi la forza di schierarci per il vangelo? Invochiamo lo Spirito.

Così facendo troveremo in noi quella forza che proviene da Dio e saremo capaci di rendere testimonianza a Lui.

Diceva Giovanni Battista Enrico Antonio Maria MONTINI, il 262’ Vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica, primate d’Italia e 4º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, meglio noto come Paolo VI, “OGGI ABBIAMO URGENTE BISOGNO DI TESTIMONI”.

Di uomini e donne che lascino lo Spirito illuminare il proprio spirito per condurre i propri passi sulle vie della pace. Iniziamo a fargli spazio, allora. È il Paracleto che attendiamo.

Questa parola greca, “Paràclito”, significa ad-vocatus (chiamato-presso), colui che assiste e soccorre nel processo.

È L’AVVOCATO DIFENSORE CHE SI OPPONE ALL’ACCUSATORE (SATANA).

Lo Spirito è inviato dal Padre (Gv 14,16-21) ed è inviato anche dal Figlio.

Questo dono d’Amore è la memoria viva di Dio in noi.

Lui parla prima, ci precede, ci custodisce e ci rende testimoni.

E grazie a ciò, noi, siccome abitati dallo Spirito, possiamo dare un senso al male che bussa prepotentemente alla nostra porta.

Oggi viviamo in un’epoca di grande confusione, in cui detta legge il pensiero debole.

Grazie a Dio il vangelo ci ricorda che BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DELLA VERITÀ.

  1. Paolo ci ricorda che “…lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm 8, 26) affinché noi possiamo avere il coraggio della verità.

E possiamo avere il coraggio di gridare a tutti che Dio vince il mondo con il suo Amore, in Cristo, per la potenza dello Spirito Santo, perché dobbiamo ricordarci che negli Atti degli Apostoli si dice “…NOI NON POSSIAMO TACERE quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4, 20).

Gesù dice aggiunge ancora “…lo Spirito Santo vi guiderà alla verità tutta intera”.

Ecco. La stessa parola “verità” è sospetta agli occhi del mondo.

Bene lo sapeva il povero Pilato, che gli aveva vanamente chiesto “…che cos’è la verità?” (Gv 18, 37-38).

Nel vangelo di Giovanni la verità non è una dottrina che si possiede, ma un atteggiamento di amore che unisce agli altri grazie alla garanzia dello Spirito di verità.

Allora, se siamo tristi, è la prova evidente che non abbiamo dato troppo ascolto allo Spirito Santo.

La Scrittura Santa è il racconto dell’amore di Dio per noi. Il finale della Bibbia descrive una fusione totale con Dio, una unione senza riserve.

LA STORIA DI DIO CON L’UOMO È UNA STORIA DI AMORE VERO.

Oggi SIAMO INVITATI A GUARDARE DENTRO DI NOI E LEGGERE LA STORIA CHE DIO HA FATTO E STA FACENDO CON NOI.

E questo ci deve far riflettere, ogni istante, sulla nostra storia con Dio.

Che ineffabile e meraviglioso Mistero!!!!

L’alito di Dio, la “ruàch” che figurativamente indica la vita di Dio che procede dall’intimo del suo essere.

L’alito di Dio che è la forza creatrice con cui egli ha creato il cosmo (Gen 1,2).

Quel soffio che è sceso in una donna per fa sì che la Parola diventasse “carne” (Gv 1,14)

GESÙ QUALE SIGNORE VIVENTE LO SOFFIERÀ SUI DISCEPOLI DOPO LA SUA RESURREZIONE.

La vita stessa di Dio che è la vita di Gesù risorto, sarà vita anche nei discepoli e li abiliterà a essere suoi testimoni.

Avverrà così una sinergia tra la testimonianza dello Spirito e quella del discepolo riguardo a Cristo: anche quando gli uomini sentiranno estranei i cristiani, anche nelle persecuzioni e nelle ostilità subite da parte del mondo, nella potenza dello Spirito i cristiani continueranno a rendere testimonianza a Gesù.

Questa è la funzione decisiva dello Spirito santo che, come fu “compagno inseparabile di Gesù” (Basilio di Cesarea), dopo che Gesù lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, è il “compagno inseparabile” di ogni cristiano.

LA PAROLA DEL DISCEPOLO DI GESÙ SARÀ QUINDI LA VOCE DELLO SPIRITO SANTO (Gv 3,8)

Sarà parola profetica rivolta al mondo come testimonianza piena di forza, pur nella debolezza e nella fragilità della condizione dei discepoli.

Riguardo a questo soffio divino Gesù dice ancora qualche parola (Gv 16,12-15).

Egli è consapevole di aver narrato, spiegato (Gv 1,18) Dio ai discepoli per alcuni anni con il suo comportamento e le sue parole, soprattutto amando i suoi fino alla fine (Gv 13,1), MA SA ANCHE CHE AVREBBE POTUTO DIRE MOLTE COSE IN PIÙ.

Gesù sa che c’è una progressiva iniziazione alla conoscenza di Dio, una crescita di questa stessa conoscenza, che non può essere data una volta per tutte.

Il discepolo impara a conoscere il Signore ogni giorno della sua vita, “DI INIZIO IN INIZIO, PER INIZI CHE NON HANNO MAI FINE” (Gregorio di Nissa).

La vita del discepolo deve essere vissuta per una comprensione sempre più grande, e tutto ciò che una persona vive (incontri, realtà, ecc.), attraverso l’energia dello Spirito santo apre una via, approfondisce la conoscenza, rivela un senso.

Ecco allora che oggi, abbiamo bisogno di uomini e donne che non abbiano paura del male: essi si sono riconciliati con il male che sanno essere presente in loro, poiché hanno fatto l’esperienza del perdono.

Perché sanno che ora possono vivere in Dio, grazie al Sacrificio di Cristo, ed al potente aiuto dello Spirito Santo.

Ma abbiamo anche bisogno di uomini e donne che non abbiano paura del bene, che sappiano quindi osare, rischiare, obbedendo a quella parola che è presente nel centro del loro spirito.

L’amore è così: vuole tutto. Solo questa follia si rivela essere la vera sapienza.

E, vorrei chiudere, gridando con forza che il soffio di vita di Dio, è il soffio di Cristo, è lo Spirito santo che è dato in dono a noi cristiani.

Un soffio che scende in noi costantemente e che, soprattutto nell’Eucaristia, ci rinnova, donandoci la remissione di tutti i peccati, abilitandoci all’evangelizzazione, cuore della testimonianza che rendiamo a Gesù Cristo (Lc 24,48; At 1,8), e ci rafforza nelle persecuzioni e nelle prove.

È un mistero. Ma sappiamo bene che lo Spirito di Dio non viene direttamente dal Cielo, da Dio.

Ma viene a noi, attraverso il Corpo di Cristo.

È Gesù che sempre lo deve ri-versare su di noi, perché sia in noi e rimanga per sempre in noi.

Ma come avviene questo ri-versamento dello Spirito Santo nel cristiano?

Certamente attraverso una vita “abbeverata” nella Parola di Cristo.

Perché è la Parola vissuta che porta in noi lo Spirito di Dio, che, a poco a poco, ci “cristifica”, rendendo sempre più presente Cristo in noi.

E così, noi e Lui diveniamo una cosa sola. E quindi lo possiamo testimoniare non solo con le parole, ma SOPRATTUTTO con la nostra vita, CHE ha fatto sì che finalmente siamo diventati con Lui una cosa sola.

E, CHI VEDE NOI, VEDE CRISTO!!! …ECCO L’ANTICO SOGNO DI DIO, CHE IN TAL MODO SI REALIZZA…

Ha detto Papa Francesco, nella Esortazione Apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo “Gaudete et exultate”:

  • “Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità, perché «questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione» (1 Ts 4,3). Ogni santo è una missione; è un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo.”

Ragioniamoci sopra…

Sia Lodato Gesù, il Cristo!