“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 5,27-32
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio». Parola del Signore
Mediti…AMO
Il Vangelo di oggi fa parte del “Discorso della Montagna”, il primo dei grandi discorsi nei quali Matteo riunisce gli insegnamenti che il Signore Gesù ci offre, sul Regno di Dio.
Gesù descrive gli atteggiamenti che dobbiamo osservare nei confronti della Legge di Dio, del prossimo e nella preghiera.
Inizia il discorso descrivendo le beatitudini che disegnano il volto di Gesù Cristo e mostrano la sua carità.
Ci insegna la pienezza della Legge, ci invita a fare un passo avanti, a vivere la vita cristiana, non come una serie di comandamenti da osservare, ma come certi atteggiamenti da raggiungere.
Beato vuol dire felice, e le beatitudini sono la nostra strada verso la felicità.
È questo il contesto nel quale dobbiamo comprendere il Vangelo di oggi.
Gesù discende in dettagli concreti per arrivare alla pienezza della Legge e per farlo, prendo spunto dal precetto sull’adulterio (Es.20,14 e Dt.5,18) per richiamarci al rispetto verso gli altri.
Un rispetto che sottintende la Legge stessa, e che è un invito a donare la pienezza del cuore.
Occorre premettere che il mondo ebraico, come anche quello romano e greco, erano profondamente maschilisti, radicalmente e fermamente strutturati intorno alla disuguaglianza di genere.
Così che anche l’affettività era piegata a questa logica: l’uomo poteva commettere adulterio, ma era la donna ad essere condannata a morte, e solo l’uomo poteva ripudiare la moglie, rimandandola a casa come se fosse una merce difettosa.
Gesù, senza esitare, demolisce questa visione sessista, e rimette le cose nel giusto ordine: il tradimento, l’adulterio non costruiscono l’amore ma lo affossano, lo uccidono, chiunque sia a commetterlo, uomo o donna.
E le parole di Cristo sono una lode, ben meritata, alla donna.
Per il cristiano, discepolo di Cristo, la donna è con-creatrice, IN QUANTO ELEVATA DA CRISTO ALLA DIGNITÀ DI MADRE DI DIO, POICHÉ HA DATO UN CORPO A DIO.
La donna, mirabile compagna e completamento dell’uomo, porta a perfezione le qualità di tenerezza, pazienza, ascolto, ospitalità, abnegazione, coraggio e generosità di cui l’umanità ha tanto bisogno.
Ella è ricettacolo della vita.
E non dobbiamo nemmeno dimenticare che la donna, per prima, con Maria Santissima, è salita in cielo in anima e corpo.
Che offesa alla sua dignità, che insulto considerarla come un semplice oggetto di piacere, da gettare via deliberatamente quando se ne è stufi, o come una serva tuttofare.
Con l’arrivo della Madonna, esempio per la nostra fede, il nostro sguardo sulla donna si è riempito di rispetto, di purezza e di gratitudine e di un amore, che è espressione della tenerezza di Dio.
Ecco allora, Fratelli e Sorelle, che è bello riprendere in mano il testo di Genesi 2,18-25, dove la creazione della donna è necessaria perché l’uomo possa essere sè stesso, perché possa vedere quel completamento che manca alla sua vita.
Dunque, la Scrittura santa, mi conduce per mano, ad interpretare il rapporto dell’uomo con la donna, in questi versetti, COME SEGNO DEL RAPPORTO CON DIO.
Ne discende che la nostra comunione con Dio, è una comunione nuziale, che il Signore custodisce fino alla sua Croce!
E, ben si badi, non si tratta di una relazione di possesso, che io posso sciogliere quando e come voglio.
Fratelli e Sorelle, Gesù parla di un ideale che deve stare sempre dinanzi ai nostri occhi, che è questo “…essere perfetti come il Padre del cielo è perfetto” (Mt 5,48).
Ideale che vale per tutti i comandamenti rivisti da Gesù.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!