06.10.2023 – VENERDI’ XXVI SETTIMANA P.A. A – LUCA 10,13-16 “Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG

Dal Vangelo secondo LUCA 10,13-16

+ In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato». Parola del Signore

Mediti…AMO

Il vangelo di oggi continua con l’invio dei settantadue discepoli e discepole (Lc 10,1-12).

Al termine di questo invio Gesù parlava di scrollare la polvere dalle scarpe, quando i missionari non fossero ben ricevuti (Lc 10,10-12).

Il brano mette l’accento ed amplifica le minacce su coloro che si rifiutano di ricevere la Buona Novella.

Dio è misericordioso, certamente, MA SE RESTIAMO NEL PANTANO DEI NOSTRI VIZI E DEI NOSTRI PECCATI LA SUA MISERICORDIA NON CAMBIA CERTO IL NOSTRO CUORE.

Dio è tenerezza, MA ANCHE LA SUA TENEREZZA NON SOSTITUISCE IL NOSTRO IMPEGNO AL CAMBIAMENTO, MA LO SUSCITA E LO ACCOMPAGNA.

TUTTI RIMANGONO “SEDUTI” SULLE PROPRIE CERTEZZE RELIGIOSE, CERTI DI ESSERE DEI PRESCELTI, DEGLI ELETTI, E NON SI PREOCCUPANO DI COLTIVARE LA PROPRIA FEDE E NON RICONOSCONO IL MESSIA CHE SI E’ INCARNATO, COME AVEVANO PREDETTO LE SACRE SCRITTURE, IN GESÙ DI NÀZARETH.

E, in questo triste scenario, il Signore del tempo e della storia annota, amaramente, come le città pagane del passato si siano invece convertite, davanti alla sollecitazione degli uomini di Dio.

COSA CHE LE CITTÀ CARDINI DELLA FEDE EBRAICA NON HANNO SAPUTO FARE.

L’Evangelista Luca, invece, scrive queste parole al termine del mandato missionario (10,1-12, che abbiamo commentato ieri, Fratelli e Sorelle), ed esse fanno parte delle raccomandazioni che Gesù consegna ai discepoli prima di inviarli a portare LA BUONA NOVELLA.

Appare chiaro, che, anche se formalmente Gesù parla alle città della Galilea, IL DURO RIMPROVERO VIENE CONSEGNATO AI DISCEPOLI COME UN AMMONIMENTO: DA UNA PARTE LI PREPARA AL RIFIUTO E DALL’ALTRA LI INVITA A NON RINUNCIARE AL LORO IMPEGNO, ANZI FA LORO COMPRENDERE CHE PROPRIO DALL’ANNUNCIO DIPENDE LA FELICITÀ E LA SALVEZZA ETERNA DI CHI ASCOLTA.

Queste parole rappresentano per tutti un forte richiamo alla responsabilità.

LA LIBERTÀ È LA CARATTERISTICA CHE FA DELL’UOMO LA CREATURA PIÙ ALTA IN QUEST’UNIVERSO, PERCHÉ LA LIBERTÀ È IL SEGNO DELL’IMMAGINE DIVINA.

Ma proprio ciò che abbiamo di più grande e di più caro è anche un elemento di responsabilità, proprio perché liberi dobbiamo rendere ragione delle nostre azioni e abbiamo dunque il dovere di pesare le scelte sapendo che ognuna di esse causa sempre e comunque UN EVENTO, positivo o negativo, sul piano del DISEGNO DI SALVEZZA.

Infatti ogni scelta ci aiuta ad avanzare verso il bene oppure, MA QUANDO NON RISPONDE ALLE ATTESE DI DIO, CI FA DIVENTARE COMPLICI DEL MALE.

Gesù non dice queste parole con l’indifferenza di un giudice che emette la sentenza, MA CON L’AMORE DI CHI VUOLE DARE LA VITA.

Certamente rimprovera con grande severità, perché vuole scuotere il popolo ebraico dall’apatia, e ne approfitta per richiamare con durezza quelle persone o quelle città in cui il passaggio di Dio è accolto con placida indifferenza.

MA E’ UN RIMPROVERO CHE IN REALTÀ NASCONDE UNA DICHIARAZIONE D’AMORE.

Gesù è duro, perchè CHI AMA È DURO QUANTO C’È DA RIPRENDERE L’AMATO.

ma è possibile che non hai ancora capito cosa ti stai perdendo?”.

ECCO ALLORA CHE CI TROVIAMO DAVANTI A PAROLE DI AMORE, DI SPERANZA, DI CARITÀ, DI SALVEZZA.

chi ascolta Lui ascolta il Padre, chi ascolta noi ascolta Lui”.

È lasciarsi trasformare in un anello di una vera e propria catena, che costituisce l’Amore IN SE’.

PERCHÈ NON POTREMMO MAI ASCOLTARE IL PADRE SE NON SIAMO, CON LUI IN UNA RELAZIONE DI AMORE.

Perché  sta nel riconoscersi accolti DALL’AMORE DEL PADRE IN GESÙ, accolti come siamo con i nostri valori e anche con i nostri limiti, e reagire a questa consapevolezza con gioiosa riconoscenza e con gioiosa volontà di vivere a nostra volta in forza di questo amore del Padre.

Se Gesù significa per noi questo, allora viviamo autenticamente la nostra missione, irradiando intorno a noi la Nuova Alleanza.

Guai a non perderci questo Amore cercando forme di amore nelle cose e nelle relazioni inutili, che siamo molto bravi a tessere, ma che ci rendono solo schiavi.

La prima cosa che dobbiamo capire e comprendere, A PARTIRE DAL PUNTO DI VISTA DI DIO, è IL GRANDE DONO, LA GRANDE POSSIBILITÀ, CHE DIO STA PORTANDO NEL LORO VISSUTO QUOTIDIANO: Corazìn, Bethsaida, Capernhaum, cioè le città del lago, stanno godendo della presenza, della predicazione, dei miracoli di Gesù, che ha scelto di operare nella loro vita, anche prolungando la sua missione nella missione dei suoi discepoli.

Gesù paragona le due città con Tiro e Sidòne che, nel passato, sono state nemiche ferree di Israele, maltrattando il popolo di Dio. Per questo, sono state maledette dai profeti (Is 23,1 e Ger 25,22 e 47,4 e Ez 26,3 e 27,2 e 28,2 e Gv 4,4 e Am 1,10).

E’ esattamente la situazione, che stiamo vivendo anche noi adesso: nella sua Chiesa, GESÙ STA RENDENDOSI PRESENTE NELLA NOSTRA VITA E NELLO STESSO TEMPO QUESTA PRESENZA DI GESÙ NELLA NOSTRA VITA DEVE METTERCI IN MISSIONE, DEVE CIOÈ IRRADIARSI ATTRAVERSO DI NOI INTORNO A NOI.

Perchè, Fratelli e Sorelle, mai dobbiamo dimenticare che la vita ce la giochiamo nell’accogliere o nel perderci le occasioni di salvezza.

E, alla luce di ciò, IL SAGGIO è colui che sa ascoltare e accogliere la sapienza di Dio per tradurla in scelte di vita che sono come il seme dal quale nascono i frutti della carità.

Al contrario, LO STOLTO, invece, è colui che preferisce non ascoltare i profeti, che sono la voce di Dio, convinto di poter fare a meno di una parola che illumina, corregge e guida la libertà nel compiere le scelte.

Infatti, il saggio impara ad amare come Dio ama l’uomo e, crescendo NELLA FEDE IN LUI, e non teme di lasciare qualcosa o addirittura la propria vita, PERCHÉ SA BENE CHE DONARLA NON SIGNIFICA PERDERLA MA GUADAGNARLA.

INFATTI, EGLI SI DISPONE A RICEVERLA DALLE SUE MANI.

Lo stolto, invece, sbaglia a valutare e a giudicare perché assume come criterio quello dell’utile personale.

In tal mondo, non vedendo al di là del proprio naso, più facilmente cade negli inganni del maligno non rendendosi conto che ciò che crede di costruire non è nient’altro che la sua tomba.

Purtroppo, Fratelli e Sorelle, l’uomo vive dentro di sé il dramma di non accettare la salvezza di Dio, perché vorrebbe essere salvato a modo suo.

E oggi vediamo che Gesù, nel suo infinito Divino Amore, arriva persino a piangere per questa resistenza opposta dall’uomo, MA MAI SI STANCA NEL RIPROPORRE SEMPRE LA SUA MISERICORDIA E IL SUO PERDONO

E vorrei spendere due parole sulle cinque città di cui il Signore fa memoria nel testo odierno.

Nel mondo biblico, Tiro e Sidòne erano le città pagane per eccellenza.

.

PER IL FATTO CHE ESSE NON AVEVANO AVUTO LA GRAZIA CHE ESSE AVEVANO RICEVUTO, CIOÈ QUELLA DELLA SUA VISITA E DELLA SUA PREDICAZIONE.

MA SOPRATTUTTO, PERCHÉ, DICE IL SIGNORE, ESSE NON AVREBBERO AVUTO LA STESSA REAZIONE DI CHIUSURA E DI INDIFFERENZA CHE AVEVANO AVUTO QUESTE CITTÀ NELLE QUALI GESÙ AVEVA PREDICATO ED OPERATO MIRACOLI.

QUESTE DUE CITTÀ RAPPRESENTANO LE NOSTRE LONTANANZE, LA NOSTRA INCAPACITÀ DI SCORGER NEI EVENTI ORDINARI LA MISTERIOSA PRESENZA DI DIO, LA SUA SANTA PROVVIDENZA E LA SUA DOLCISSIMA MISERICORDIA.

È davvero triste comportarsi in maniera fredda ed indifferente di fronte all’amore di Dio, soprattutto quando EGLI ce ne ha dato tante prove concrete e tangibili.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!